Attività

B
Attività

Il Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini, ha fatto visita all'Ufficio del Garante nazionale delle persone private della libertà per un brindisi di fine anno. Erano presenti il Presidente, Mauro Palma, le componenti del Collegio, Daniela de Robert e Emilia Rossi, e il personale dell'Ufficio del Garante. L'incontro è stato l'occasione per uno scambio di riflessioni molto cordiale in merito ai comuni ambiti di competenza. 

a
Attività

Il Garante nazionale ha partecipato, in qualità di Meccanismo nazionale di prevenzione (NPM) in ambito ONU, alla conferenza internazionale promossa dal Difensore dei diritti umani armeno come NPM per il suo decennale, che si è svolta a Erevan dal 27 al 29 novembre. Alla conferenza internazionale hanno preso parte i rappresentanti di oltre 50 Paesi, di istituzioni internazionali come il Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa (CPT) e il Sottocomitato ONU per la prevenzione della tortura (SPT) e di organizzazioni non governative come l’Associazione per la prevenzione della tortura (APT).

apt
Attività

Un incontro internazionale di alto livello fra le istituzioni (i diversi Meccanismi nazionali di prevenzione) dei Paesi dell'area OSCE incaricate della prevenzione della tortura e di altri trattamenti o pene inumane o degradanti. Si è tenuto a Milano su iniziativa dell’Associazione per la prevenzione della tortura (APT) e dell’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell’OSCE. 

c
Attività

In occasione del sessantesimo anniversario dell’ Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale   (Anffas), l’Ufficio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà ha partecipato alle tre giornate di celebrazione, dal titolo “Anffas 60 anni di futuro. Le nuove frontiere della disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo”.

prog
Attività

“In cima alle esigenze espresse dai detenuti nei reclami inviati al Garante nazionale ai sensi dell’art 35 dell’Ordinamento penitenziario ci sono quelle attinenti il proprio stato di salute.  Questo non stupisce, perché nonostante la buona volontà e professionalità del personale che opera negli istituti, il carcere raccoglie malattie e fa ammalare.