Il Garante nazionale sta conducendo uno studio sui suicidi di persone ristrette negli istituti penitenziari italiani e ne rende noti i primi risultati.
L’aggiornamento al 31 dicembre, comprende uno spaccato del fenomeno nel 2022 e un’analisi diacronica sugli ultimi dieci anni.
La prima parte dello studio, sull’anno in corso, prende in esame una serie di variabili: alcune relative alla persona, come l’età, il genere, la nazionalità, la tipologia di reato ascritto, la durata della permanenza nell’Istituto in cui si è verificato il suicidio, la posizione giuridica, la data del fine pena, eventuali condizioni di particolare vulnerabilità. Si pensi che degli 85 casi di suicidio registrati 34 riguardano persone riconosciute con fragilità personali o sociali (senza fissa dimora, persone con disagio psichico, ecc.).