CtEDU

Seminari di studio e approfondimento

Il Garante Nazionale ha avviato un ciclo di seminari di studio e approfondimento sui temi di propria competenza. I seminari saranno organizzati periodicamente come momenti di riflessione e di stimolo per le istituzioni, gli operatori di settore e l’opinione pubblica, al fine di migliorare la tutela dei diritti e il trattamento delle persone private della libertà.
Il 24 novembre 2016 si è tenuto a Roma, presso il Museo Criminologico dell’Amministrazione penitenziaria, il primo di tali seminari che ha considerato gli aspetti tecnico-giuridici della recente Sentenza Muršic della Grande Camera della Corte europea dei diritti umani. Questa sentenza ha esaminato nuovamente un tema oggetto di molte precedenti pronunce della Corte: il rapporto tra sovraffollamento carcerario e trattamento inumano o degradante. La Grande Camera in questo pronunciamento ha considerato le sentenze precedenti delle diverse Sezioni della Corte, definendo alcuni criteri per stabilire in quali casi la complessiva situazione detentiva configuri un trattamento contrario al senso di umanità.
L’introduzione generale è stata affidata a Marta Cartabia, Vicepresidente della Corte Costituzionale, che ha inquadrato la questione in ordine ai rapporti interistituzionali, con particolare riferimento alle relazioni e al dialogo tra gli organi giurisdizionali nazionali e quelli sovranazionali.
È toccato ad Alessandro Albano, componente dell’Ufficio del Garante Nazionale, illustrare i contenuti della sentenza e sottolineare analiticamente gli aspetti di continuità e di innovazione rispetto alle pronunce precedenti. In particolare, l’affermazione da parte della Corte di “forte presunzione” di violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea per i diritti umani, che vieta in termini assoluti la tortura e i trattamenti o pene inumani o degradanti, nel caso di spazio disponibile per ciascun detenuto inferiore ai tre metri quadrati per un numero non irrilevante di giorni continuativi.
A seguire, gli interventi di Fabio Gianfilippi, magistrato di sorveglianza, di Ida Del Grosso, direttrice della Casa circondariale femminile di Roma-Rebibbia, di Pio Marconi e di Marco Ruotolo, rispettivamente dell’Università di Roma “la Sapienza” e dell’Università di Roma TRE. Questi interventi hanno esaminato la sentenza da angolazioni diverse, quella di chi è chiamato a qualificare una determinata situazione detentiva, di chi deve gestire spazi e tempi della detenzione, di chi esamina il sistema detentivo nel suo complesso sulla base della funzione assegnata alla pena.
A Mauro Palma, Presidente del Garante Nazionale, è toccato trarre le conclusioni della giornata seminariale.
Data l’attualità e la rilevanza del tema, il Garante Nazionale ritiene di dover dare la più ampia diffusione alle argomentazioni emerse nel corso del seminario; pertanto provvederà a raccogliere i contributi in una pubblicazione.