buttate via la chiave

“Buttate via la chiave”: così si è parlato di carcere nell’anno del Covid

LE PAROLE DEL 2020. "Morti", "populismo penale" e "cambiamento" sono i termini che meglio descrivono gli ultimi 12 mesi secondo il garante nazionale Mauro Palma.  Poi c’è tutta la narrazione che “non analizza a fondo i fenomeni e influisce sulla politica”

“Deve marcire in galera”, “Buttate via la chiave”. Nemmeno il Covid è riuscito a disinnescare il perverso meccanismo che lascia marcire in galera anche il dettato della nostra Costituzione. Anzi, “l’asprezza accentuata dalla pandemia ha acuito il fenomeno di richiesta populista di penalità, di diminuzione della pietas e di irrazionalità nell’intervento penale, spesso in conseguenza di campagne di opinione sui media”. Dalle “scarcerazioni facili” alle rivolte che a marzo hanno infiammato gli istituti di pena, dal “populismo penale” al sovraffollamento. E, su tutto, il Covid. Con una narrazione che “risente sempre della necessità di non analizzare a fondo i fenomeni perché questi inevitabilmente proietterebbero interrogativi sulla nostra complessiva società”. Il garante nazionale Mauro Palma ripercorre per Redattore Sociale il 2020 delle carceri italiane partendo dal linguaggio con il quale un periodo tanto complesso è stato raccontato.