Attività
Roma, 9 ottobre 2020 – Quattro giorni di intenso lavoro di formazione per lo staff che opera nell’Autorità di garanzia, per accrescere il livello di conoscenza e di competenza di tutte le persone chiamate a svolgere il complesso e delicato lavoro di monitoraggio dei diversi luoghi di privazione della libertà del nostro Paese.
Il filo conduttore delle giornate di formazione è stata lo sguardo, con cui il Garante nazionale e gli altri soggetti coinvolti osservano tale realtà: quello di chi è soggetto a tale restrizione, quello chi vi opera, quello di chi ha accesso per vedere tali luoghi e quello, infine, del Garante nazionale che deve racchiuderli tutti. Come metafora di tali sguardi sono state prese le quattro Pietà di Michelangelo, ognuna espressione di un modo diverso di rappresentare la stessa realtà: la Pietà Rondanini, da cui emerge la sofferenza quasi ormai senza volto di chi è coinvolto, la Pietà di Santa Maria del Fiore, che esprime la concezione piramidale di chi osserva e descrive, la Pietà di Palestrina, con l’evidenza delle corde simbolo di chi è chiamato a operare, e infine quella Vaticana in cui dolore e azione non ci sono più, tutto è compiuto e rimane il senso e il significato finale.