Roma, 18 marzo 2019 - Su invito dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) di Gerusalemme una delegazione del Garante nazionale composta dal Presidente Mauro Palma e dal responsabile delle relazioni internazionali Alessandro Albano si è recata a Ramallah, nella settimana dall’11 al 16 marzo, per contribuire alla formazione dell’Unità diritti umani del Ministero della Giustizia palestinese.
La delegazione italiana ha tra l’altro illustrato le funzioni e i compiti propri delle istituzioni di controllo preventivo dei luoghi di privazione della libertà sia nell’ambito regionale del Consiglio d’Europa sia a livello globale delle Nazioni Unite. Si è parlato di Convenzione ONU contro la tortura e soprattutto degli strumenti predisposti dal suo protocollo aggiuntivo (OPCAT), che la Palestina ha recentemente ratificato e che prevede, per gli Stati che lo ratificano l’istituzione di un meccanismo nazionale indipendente di prevenzione e controllo dei luoghi ove le persone possano essere ristrette, a vario titolo e su disposizione di autorità diverse (polizia, magistratura, autorità sanitarie, …) . Tale National preventive mechanism (NPM) è costituito per l’Italia dal Garante nazionale.
Le sessioni formative sono state tenute oltre che dagli esperti dell’NPM italiano, anche da quelli dell’Associazione Antigone (Susanna Marietti, Michele Miravalle e il Presidente di Antigone Patrizio Gonnella) che hanno spiegato l’esperienza di monitoraggio dei luoghi di detenzione dal punto di vista della società civile organizzata.
Il Presidente del Garante nazionale e quello di Antigone, insieme al Direttore dell’AICS di Gerusalemme Cristina Natoli hanno incontrato il Procuratore Generale Akram Alkahteb e il Ministro della Giustizia Palestinese Ali Abu Diak e il Vice Console d’Italia a Gerusalemme Luigi Mattirolo.
Le delegazioni presenti hanno infine incontrato il Console Generale d’Italia a Gerusalemme Fabio Sokolowicz.