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Giornate di riflessione e confronto sul Contrôleur général des lieux de privation de liberté

Il 17 e 18 novembre si sono svolte a Parigi due giornate di riflessione e confronto sul Contrôleur général des lieux de privation de liberté per celebrare i dieci anni dalla sua fondazione.
Molti gli interventi e i contributi per fare il punto sullo stato dell'arte di un'istituzione che è anche, Meccanismo nazionale di prevenzione (NPM) nell'ambito del Protocollo opzionale contro la tortura delle Nazioni Unite.
Nella sua relazione introduttiva la Contrôleure générale Adeline Hazan, ha ripercorso le tappe che hanno portato la Francia a istituire un organismo di controllo dei luoghi di privazione della libertà: dagli istituti di pena alle camere di sicurezza, passando per le ospedalizzazioni forzate per persone con disagio mentale.
Jean-Marie De Larue, che è guidato l'istituzione nei suoi primi sei anni di vita, ha voluto sottolineare l'importanza della natura di indipendenza dell'organismo e dell'ampiezza del suo mandato, quindi ha illustrato il metodo di raccolta delle informazioni, incentrato sulle visite nei luoghi di privazione della libertà ("visite lunghe perché ci vuole tempo per disvelare la verità") e sulle lettere e i reclami che ogni giorni arrivano al Contrôleur.
Nel corso delle due giornate - che hanno visto la partecipazione di diverse istituzioni e Ong francesi e dei rappresentanti degli NPM di altri paesi tra cui l'Italia - è stato proiettato in anteprima il film documentario "12 jours" girato in un ospedale psichiatrico tra pazienti ricoverati in maniera forzata.