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Il Garante nazionale sul picco di suicidi in carcere: urgente attuare la parte della riforma riguardante sanzioni alternative alla detenzione

 Il Garante nazionale esprime grave preoccupazione per gli eventi di suicidio che continuano a verificarsi nelle carceri italiane. Non è solo il numero delle vite interrotte a destare allarme – mai così alto, con 72 decessi per suicidio in dieci mesi, di cui due nella giornata di ieri – ma anche il fatto che questi eventi spesso riguardano persone ristrette per reati di lieve entità e quindi con pene brevi o brevissime. Persone spesso fragili sulle quali il carcere può avere un impatto ancora più duro. 

È anche alla luce di tale situazione, che il Garante nazionale ha salutato con particolare favore l’introduzione nella recente riforma della giustizia di sanzioni sostitutive alla detenzione in carcere per i reati minori. Riforma la cui entrata in vigore è prevista per il prossimo 1 novembre: questo sarà il vero segnale che il mondo della detenzione - incluso chi in esso lavora - attende. Il Garante nazionale è consapevole delle difficoltà nell’avvio di altri aspetti della complessiva riforma ma è certo che l’urgenza del tema, di cui i suicidi sono un segnale, e le parole condivisibili del Ministro indurranno una particolare attenzione a che proprio la parte relativa alle sanzioni sia attuata senza alcun rinvio.