28 ottobre 2020 - n. 1

Riprende con oggi la pubblicazione periodica di un bollettino d’informazione del Garante nazionale. Serve a fare il punto della situazione. La grafica di Tomi Ungerer aiuta ad affrontare i temi con la dovuta serietà e il necessario sguardo ottimista.

Certamente, riaffiora e si espande la preoccupazione per la diffusione del Covid-19: nella vita di ogni giorno e nei luoghi dove si vive in realtà ristrette e la libertà di uscirne è preclusa. Quella doppia ansia che il Garante aveva evidenziato nella scorsa primavera torna in quei corridoi e in quelle stanze e si manifesta anche nell’attenzione che tutti noi rivolgiamo ai numeri che quotidianamente ci vengono forniti per riuscire a capire quale sia la tendenza e come si possa avviare una sua inversione. Ma sia fuori che dentro, due aspetti in qualche modo rassicurano: il differente rapporto tra persone risultate positive al virus e persone che effettivamente sviluppano la malattia; la diversa preparazione di tutti rispetto a qualcosa che non è più sconosciuto ma di cui sono note modalità di espansione e possibilità di prevenzione. Il tema torna a essere quello della capacità di attrezzarsi perché questi fattori possano realmente agire e non restare variabili di sfondo di una realtà immutata o troppo poco cambiata rispetto agli scenari di alcuni mesi fa.

5 giugno - Bollettino 35

C’è sempre il rischio che qualche riforma culturalmente avanzata sia periodicamente rimessa in discussione da chi al progresso culturale contrappone considerazioni presentate come dettate dalla realtà applicativa. Così se si deve citare una delle poche riforme di sistema che hanno contrassegnato gli anni recenti con una conquista di civiltà, non si può non fare riferimento alla chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari e all’introduzione delle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems). 

29 maggio - Bollettino 34

Istituti penitenziari

Le persone detenute presenti nelle stanze sono oggi 52.622; le detenzioni domiciliari concesse dal 18 marzo sono 3.555, di cui 1.005 con braccialetto elettronico.

A questi numeri occorre purtroppo affiancare quello dei 21 suicidi registrati dall’inizio dell’anno fino a oggi, un numero, per quanto può contare una valutazione parziale, superiore a quello degli ultimi due anni (alla stessa data di oggi erano 16 nel 2019 e 18 nel 2018). Quello che colpisce è che in ben due degli ultimi tre casi si è trattato di persone che avevano appena fatto ingresso in Istituto e, conseguentemente, erano state collocate in isolamento sanitario precauzionale

22 maggio - Bollettino 33

Persone migranti

Nei sette Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr), continua a diminuire il numero delle presenze, che questa settimana sono 195 contro le 204 della scorsa. Una tendenza che si conferma, dovuta sia al minor numero di ingressi, sia alle mancate proroghe del trattenimento.

Si conferma anche il positivo andamento rispetto alla diffusione del Covid-19 in tali strutture. Attualmente, infatti, non risulta alcun caso di positività e dall’inizio dell’emergenza i casi sono stati pochissimi e peraltro nella stragrande maggioranza si sono negativizzati in breve tempo. L’attenzione e il tempestivo impegno dell’Amministrazione, centrale e locale, hanno scongiurato quel rischio che è insito in ogni comunità chiusa e che è apparso in tutta la sua evidenza in strutture di altro tipo.

15 maggio - Bollettino 32

Istituti penitenziari

Non si può riferire della situazione attuale degli Istituti penitenziari senza tenere conto delle vicende che sono seguite all’assegnazione alla detenzione domiciliare o agli arresti domiciliari per motivi sanitari di alcune persone appartenenti al circuito di Alta sicurezza - AS3, in un caso a quello AS1 e in quattro casi al regime speciale ex articolo 41 bis op. Nell’intervista citata nel Bollettino precedente, il Garante nazionale ha invitato a riportare il confronto all’interno di una discussione di merito, abbandonando toni di contrapposizione e scandalo che inquinavano la discussione. I principi più volte ribaditi riguardano la necessità di tutelare la salute di ogni persona, qualunque sia la sua contingente situazione e il reato che possa avere commesso, e al contempo di garantire la sicurezza collettiva e la assoluta impossibilità di ricostruzione di legami tra appartenenti alla criminalità organizzata e le organizzazioni stesse.

8 maggio - Bollettino 31

Istituti penitenziari

Da più parti, si parla di carcere spesso con toni drammatici circa possibili complotti o pretesi lassismi. Per questo, il Garante nazionale ha cercato di fare il punto in un’intervista per il sito della Treccani. Due aspetti è opportuno riportare anche in questa sede: il primo riguarda cosa si sia fatto in questi due mesi di emergenza sanitaria per mettere il carcere in grado di affrontare in maniera meno precaria il rischio di sviluppo del contagio al suo interno; il secondo riguarda la polemica relativa all’inclusione di persone appartenenti alla criminalità organizzata all’interno della lista di coloro che hanno usufruito di una forma detentiva diversa da quella del mantenimento in cella.

5 maggio - Bollettino 30

Istituti penitenziari

Proprio in questi giorni si sta avviando la nuova responsabilità apicale del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. Dopo la nomina di Roberto Tartaglia a Vicecapo e le dimissioni di Francesco Basentini, il Ministro della giustizia ha indicato in Dino Petralia, attuale Procuratore generale presso la Corte d’appello di Reggio Calabria, il nuovo Capo del Dipartimento.

1° maggio Festa del Lavoro - Bollettino 29

Istituti penitenziari

Non si può oggi parlare di Istituti penitenziari per adulti senza salutare il Capo dell’Amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini, che, dopo aver diretto questo complesso mondo in un periodo assolutamente non semplice, lascia oggi l’incarico per dimissioni.

Il Garante nazionale ringrazia per la disponibilità sempre dimostrata al dialogo e alla condivisione di informazioni, anche relativamente a temi e in periodi in cui le scelte operate hanno fatto trovare il Garante nazionale e il Capo Dap su posizioni differenti. La complessità della gestione di un Dipartimento che si caratterizza, da un lato, per l’estrema varietà delle figure professionali e delle culture che vi operano e, dall’altro, per la disomogeneità dei destinatari della propria azione – che vede a fianco situazioni di mera minorità sociale e altre di grande criminalità – richiede una guida manageriale forte accanto a una vicinanza a chi in tale difficile contesto opera quotidianamente e a una continua attenzione  a far sì che diritti e sicurezza non siano mai visti come due polarità opposte.

28 aprile - Bollettino 28

Rete territoriale e aree non penali dell’azione del Garante

Questa mattina si è svolta una riunione in videoconferenza con i Garanti delle Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni per avere un confronto con il Garante nazionale sulle situazioni di privazione della libertà, con particolare attenzione all’ambito dei migranti nei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr), negli hotspot e nei luoghi di quarantena e alle strutture di tipo sanitario, come le Residenze per le misure di sicurezza (Rems) e le Residenze sanitarie assistenziali (Rsa).

24 aprile - Bollettino 27

Istituti detentivi penali per adulti e minori

Nel gran dibattere tra eccessivo lassismo di misure adottate o, simmetricamente, la loro inutilità perché troppo contenute, vale la pena fare il punto dell’attuale momento, seppure in modo possibilmente schematico: mentre scriviamo, le persone detenute presenti negli Istituti sono 53.658. Il flusso di diminuzione quindi sta continuando, anche se non ci sfugge l’incidenza che sia la commissione di un minor numero di reati in questo periodo, sia la cautela negli arresti hanno su tale complessivo valore e che questo potrebbe avere dei segni in controtendenza alla fine del lockdown.