Comunicati stampa
Garante della Privacy e Garante nazionale: riservatezza per i colloqui detenuti
Roma, 9 aprile 2021
A seguito di diverse segnalazioni relative a episodi nei quali le video-telefonate e i colloqui via Skype delle persone detenute si sarebbero svolti in assenza delle necessarie condizioni minime di riservatezza e, in particolare, in violazione del divieto di controllo auditivo da parte del personale di custodia, il Garante per la protezione dei dati personali e il Garante nazionale per i diritti delle persone private della libertà personale
richiamano le Direzioni degli Istituti penitenziari e gli operatori addetti al rispetto di alcune essenziali garanzie per la tutela della riservatezza delle persone detenute che accedono a tale modalità di comunicazione o colloquio;
raccomandano, fatte salve eventuali misure disposte con provvedimento dell’Autorità giudiziaria, di approntare le postazioni di collegamento in maniera tale da consentire al personale di custodia di controllare visivamente a distanza il colloquio, avvicinandosi allo schermo solo per procedere alle necessarie operazioni di identificazione degli interlocutori, senza tuttavia ascoltare la conversazione;
raccomandano che l’accertamento dell’identità del corrispondente avvenga all’inizio e al termine della conversazione con il tempestivo abbandono dell’ambiente di comunicazione per garantire la riservatezza della conversazione.
Raccomandazione alla Procura di Lecco per l’adozione di un’istanza nell’interesse del professor Carlo Gilardi
Roma, 9 aprile 2021
Visita ad hoc del Garante nazionale al carcere di Torino “Lorusso e Cutugno”
Roma, 22 marzo 2021 - Sabato scorso il Presidente del Garante nazionale per i diritti delle persone private della libertà, Mauro Palma, si è recato nella Casa circondariale di Torino per incontrare una rappresentanza delle persone ristrette nella sezione femminile che avevano indirizzato nei giorni scorsi una lettera con osservazioni sulla realtà della propria esecuzione penale e con proposte circa la possibilità di ridurre il persistente sovraffollamento.
Nel gruppo che ha interloquito con il Garante nazionale era presente Dana Lauriola, il cui caso è stato recentemente oggetto di attenzione per il negato accesso a misure alternative alla detenzione nonostante la brevità della pena e per le motivazioni poste alla base del diniego. Ovviamente, il Garante nazionale non entra nel merito di tali decisioni. La visita era mirata ad accertare di persona le modalità attraverso cui la finalità costituzionale dell’esecuzione penale viene nel concreto perseguita nella situazione attuale. Le persone detenute presenti all’incontro hanno formulato proposte anche sul piano normativo che è compito del Garante nazionale raccogliere come elemento di comprensione delle difficoltà e delle attese che si avvertono ancor più forti nelle realtà chiuse in questo periodo critico per tutti.
L’occasione della breve visita all’Istituto torinese ha fornito la possibilità di verificare anche la permanenza di condizioni assolutamente inaccettabili nella parte dell’Istituto che ospita persone in osservazione psichiatrica. Più volte il Garante nazionale ha segnalato che le condizioni previste per chi si trova in condizioni di disagio psichico, spesso molto rilevante, all’Interno della sezione prevista non sono rispettose né della dignità e della sofferenza delle persone coinvolte, né della dignità di coloro che operano nella sezione con compiti di garanzia e sicurezza in una situazione di grave difficoltà. Il Garante ha preso atto della chiusura ormai da mesi di un ambiente riportato alla luce della cronaca torinese nei giorni scorsi, così come è stato informato della previsione di lavori di risistemazione della sezione. Per questi ultimi ha chiesto oggi con lettera all’Amministrazione di essere informato sui tempi di realizzazione e sulle specifiche progettuali al fine di assicurarsi che i lavori non comportino una ulteriore restrizione dei già angusti spazi di ciascuna stanzetta di pernottamento.
Su questo attende un riscontro rapido perché non si può rispondere all’emergere di una situazione soggettiva patologica con condizioni che offendono la dignità della persona.
Raccomandazione del Garante nazionale come intervento diretto a una rivalutazione delle condizioni di vita di Carlo Gilardi
Roma, 19 marzo 2021 - Il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, sulla base degli elementi emersi da una prima fase di approfondimenti effettuati, ha trasmesso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco – Volontaria giurisdizione una Raccomandazione, indirizzata all’Ufficio del Pubblico Ministero diretta a stimolare una rivalutazione della posizione del signor Carlo Gilardi. Dodici pagine di osservazioni sulla situazione che si è venuta a creare, con l’auspicio che si esplorino tutte le vie che possano favorire il raggiungimento di un progetto di vita rispondente alle aspettative di Carlo Gilardi, in linea con le previsioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
Nei prossimi giorni il Garante nazionale renderà noti gli aspetti della propria valutazione.
Cordoglio del Garante nazionale per la scomparsa di Franca Berti.
Il Garante Nazionale si unisce al cordoglio per la scomparsa di Franca Berti e ringrazia per l'impegno profuso, in questi anni, quale Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Bolzano.
Il Garante nazionale incontra i Capi dei due Dipartimenti responsabili dell’esecuzione penale
Roma, 15 marzo 2021 – Il Garante nazionale Mauro Palma ha incontrato oggi i due Capi Dipartimento responsabili dell’esecuzione penale, rispettivamente dei minori e degli adulti: Gemma Tuccillo per la Giustizia minorile e di comunità e Dino Petralia per l’Amministrazione penitenziaria. Entrambi gli incontri sono stati finalizzati a una comune valutazione della situazione attuale negli Istituti penitenziari e nelle diverse strutture di comunità, sia sotto il profilo sanitario che sotto quello delle presenze e degli spazi disponibili.
Come è noto, il problema dell’affollamento non riguarda gli Istituti penali minorili, mentre coinvolge ampiamente quelli per adulti. Per questi ultimi permane indifferibile la necessità di spazi appropriati ad affrontare ogni evenienza. Ciononostante, i numeri del contagio tra persone detenute sono tuttora sotto controllo, soprattutto in relazione al numero di coloro che presentano sintomi; più alti quelli degli operatori. Acquisito ormai il principio secondo cui una comunità ristretta deve essere vaccinata nella sua totalità, senza distinzione tra chi è ospite e chi vi lavora, il piano per i vaccini procede in quasi tutte le regioni, seppure a ritmi diversi e secondo le accelerazioni e i rallentamenti che coinvolgono l’intero Paese.
Gli incontri sono stati l’occasione per un confronto sulla riflessione ampia relativa alla finalità di ogni esecuzione penale che gli interventi della Ministra della giustizia hanno nuovamente posto come priorità culturale e operativa. In questo, la riaffermata convergenza del Garante nazionale con gli obiettivi delle due Amministrazioni è di auspicio per uno sviluppo che coniughi il miglioramento delle condizioni di lavoro di chi negli istituti opera con l’assoluta garanzia di tutela dei diritti delle persone ospitate. Da qui, la speranza del Garante nazionale di proseguire il percorso intrapreso con gli attuali Capo e Vicecapo delle due Amministrazioni, mantenendo il proprio indipendente punto di vista, anche critico, ma sempre caratterizzato dal reciproco riconoscimento istituzionale e dal comune orientamento costituzionale della propria azione. Oggi ribadito.
Cordoglio del Garante nazionale per la morte degli appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria Antonio Maiello, Giuseppe Matano e Angelo De Pari
Roma, 1 marzo 2021 - La notizia delle morti per Covid, avvenute nel giro di pochi giorni, dell’Ispettore Antonio Maiello, del sostituto Commissario Giuseppe Matano e dell’Assistente capo coordinatore Angelo De Pari, tutti operatori di Polizia penitenziaria, colpisce il Garante nazionale, che ancora una volta vuole esprimere la propria vicinanza agli uomini e alle donne del Corpo, chiamati a svolgere un lavoro complesso e delicato, che l’emergenza sanitaria ha reso ancora più difficile.
Un lavoro non sempre riconosciuto a cui il Garante nazionale ha voluto dare il giusto riconoscimento nel presentare la propria Relazione al Parlamento nel giugno scorso: «Accanto alla doverosa riconoscenza verso gli operatori sanitari espressa da voci più autorevoli della mia – ha detto Mauro Palma – aggiungo quella verso coloro che hanno permesso la continuità della presenza istituzionale nei luoghi di detenzione, penale o amministrativa, non sempre destinatari di un’effettiva riconoscenza».
Fin dall’inizio del suo manifestarsi, il Garante nazionale ha monitorato con attenzione il diffondersi dell’epidemia all’interno degli Istituti penitenziari, tenendo accesi i riflettori su questi luoghi chiusi e sui rischi intrinsecamente insiti in essi. Ha reso noti, attraverso i suoi Bollettini, i numeri e la realtà di quanto accadeva oltre i muri. Ha chiesto interventi per rallentare la diffusione del virus, attraverso la tutela dei lavoratori all’interno degli Istituti e la diminuzione della densità delle persone all’interno del carcere al fine di poter affrontare con adeguati spazi e mezzi l’insorgere di una eventuale emergenza interna. E, con l’arrivo dei vaccini, ha sostenuto l’esigenza di immunizzare tutti coloro che in carcere operano e vivono: l’innegabile contenimento dell’epidemia negli Istituti penitenziari, se si paragona con quanto è accaduto in altre strutture chiuse, non può essere utilizzata come giustificazione per un ritardo nella protezione degli operatori, assicurata in altri contesti, da quelli sanitari a quelli dell’istruzione.
Il Garante nazionale esprime il proprio cordoglio e la propria vicinanza alle famiglie degli operatori penitenziari deceduti e rinnova il proprio riconoscimento per il lavoro svolto al servizio della comunità.
Incontro della Ministra della Giustizia con il Garante nazionale
Roma, 19 febbraio 2021
Questa mattina Marta Cartabia, Ministra della Giustizia ha incontrato il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale negli Uffici romani del Garante stesso.
L’incontro, a cui erano presenti il Presidente Mauro Palma e una componente del Collegio, Daniela de Robert, è stata anche una prima occasione per riaffermare la comune volontà di collaborazione e di un avvio del suo positivo sviluppo. Oltre che per ribadire alla Ministra gli auguri per il suo nuovo importante impegno per il Paese.
La visita è stata anche occasione per conoscere coloro che lavorano nell’Ufficio del Garante nazionale, a partire dal Direttore Domenico Schiattone, e che erano presenti nel momento di questa ‘visita a sorpresa’.
Intervista a Mauro Palma Fondazione AIGA (Tommaso Bucciarelli).
Mauro Palma: "Corso di alta formazione in Diritto Penitenziario e Sociologia della pena della Fondazione AIGA (Tommaso Bucciarelli)".
Approvazione Progetto Fami: “Implementazione di un sistema di monitoraggio dei rimpatri forzati”
Il 6 ottobre del 2020 il Garante nazionale ha firmato la Convenzione di sovvenzione per l’erogazione dei fondi relativi al progetto “Implementazione di un sistema di monitoraggio dei rimpatri forzati” a valere sul Fondo Asilo Migrazione Integrazione (FAMI) 2014/2020 del Ministero dell’Interno. Il progetto, del valore complessivo pari a 943.350,00 euro, costituisce la naturale prosecuzione del precedente progetto “Realizzazione di un sistema di monitoraggio dei rimpatri forzati” conclusosi positivamente lo scorso 28 febbraio 2020. A breve saranno avviate le relative attività progettuali, compresa la selezione degli esperti necessari per la realizzazione del progetto la cui conclusione è prevista per il 30 settembre del 2022.