19 dicembre 2022
Il Garante nazionale ringrazia Carlo Renoldi e saluta Giovanni Russo designato nuovo Capo Dap

Roma, 19 dicembre 2022 - Il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale ringrazia Carlo Renoldi per il significativo lavoro svolto nel pur breve periodo della sua direzione del Dap. Un periodo complesso, caratterizzato dal necessario ritorno alla normalità dopo la fase acuta della pandemia e dall’esigenza di una riorganizzazione complessiva del sistema penitenziario.
 
L’obiettivo perseguito da Renoldi in questi mesi del suo mandato e che auguratamente continuerà a costituire una priorità è stato quello di tenere insieme finalità diverse: la tutela dei diritti delle persone ristrette, le condizioni di lavoro positive di chi esercita un ruolo importante e spesso troppo poco riconosciuto, le attese sociali per un sistema di esecuzione penale corrispondente alla civiltà del nostro Paese e al dettato costituzionale. Una coesione che Renoldi ha cercato di attuare attraverso un impegno diretto e specifico per la funzionalità del sistema. 
 
È la positiva amministrazione del sistema di detenzione, infatti, la premessa per una maggiore pluralità delle modalità di esecuzione della pena detentiva, oltre che per la previsione, ormai da più parti auspicata, di un sistema sanzionatorio non più centrato sulla sola detenzione.
 
Da qui la riflessione che Renoldi ha portato avanti con diversi interlocutori - dell’Amministrazione stessa, del mondo accademico, della realtà sociale e anche delle Istituzioni di garanzia - sulle risposte concrete da dare a chi in carcere vive situazioni di disagio, evidenziate anche dal numero di suicidi registrati dall’inizio dell’anno e da una richiesta pressante di maggiore attenzione da parte degli operatori. Sono le linee lungo le quali procedere nei prossimi mesi e che siamo certi saranno raccolte dalla grande esperienza di Giovanni Russo.
 
Certamente la nuova Dirigenza dell’Amministrazione potrà contare sul dialogo costruttivo con il Garante nazionale, nella prospettiva comune di un innalzamento della qualità civile della risposta istituzionale alla commissione di un reato, pur nella piena indipendenza che caratterizza questa Autorità di garanzia.