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Il Garante nazionale alla Corte Costituzionale per richiesta di intervento in giudizio su decisione riguardante preclusioni automatiche a benefici penitenziari

Roma, 22 ottobre 2019 - Il Garante nazionale ha partecipato questa mattina all’udienza davanti alla Corte costituzionale sulla questione di legittimità della preclusione automatica ai permessi premio per persone che, condannate per delitti di criminalità organizzata, non abbiano fornito collaborazione attiva alla giustizia. Il Garante nazionale ha chiesto l’ammissione del proprio intervento nel giudizio – ammissione negata dalla Corte - ritenendosi titolare di un interesse qualificato a partecipare alla discussione nel merito della questione di legittimità in quanto questa riguarda una disciplina, quella delle preclusioni automatiche alla concessione di benefici penitenziari, su cui, per la sua competenza specifica e per i poteri conferiti dalla legge, aveva espresso il proprio parere negativo nel percorso legislativo di riforma dell’ordinamento penitenziario. 
Mauro Palma, Presidente del Garante nazionale: “Il Garante nazionale attende con fiducia la decisione della Consulta e in ogni caso mantiene il proprio impegno a intervenire nelle sedi legislative per contribuire a che l’esecuzione della pena sia congruente con quei criteri di umanità dettati dalla nostra Costituzione e peraltro riaffermati recentemente dalla Corte europea dei diritti dell’uomo”. Emilia Rossi, che ha rappresentato come legale il Garante nazionale davanti alla Corte, aggiunge: “Nel rispetto della decisione della Corte Costituzionale, che non ha ammesso l’intervento del Garante nazionale, convinto dell’interesse immanente alle questioni che riguardano i parametri costituzionali dell’esecuzione della pena, il Garante nazionale valuterà di tornare a proporre la propria partecipazione in altri giudizi, nell’ottica del dialogo fra le istituzioni dello Stato che informa per legge il proprio mandato e operato”.