tunisia

Il Garante nazionale incontra una delegazione della società civile tunisina

Roma, 9 maggio 2019 - Il monitoraggio delle operazioni di rimpatrio forzato da parte del Garante nazionale delle persone private della libertà si interrompe necessariamente una volta che i rimpatriandi vengono presi in carico dalle autorità del Paese di provenienza. Sarebbe però auspicabile assicurare una continuità del monitoraggio anche nel Paese di arrivo. Per questo il Garante nazionale si pone l'obiettivo di approfondire la reciproca conoscenza con i propri omologhi, i Meccanismi nazionali di prevenzione ai sensi dell'OPCAT, dei Paesi di rimpatrio, nonché di stabilire dei contatti con la società civile impegnata in quegli stessi Paesi nel campo dei diritti umani. Proprio a tal fine, il 7 maggio scorso il Garante nazionale ha ricevuto una delegazione, in gran parte proveniente dalla Tunisia, dell'Organizzazione EuroMed Rights. Fra le tematiche affrontate nel corso dell'incontro, al quale era presente Daniela de Robert, del Collegio del Garante nazionale, ci sono le criticità individuate dal Garante nel corso dei monitoraggi delle operazioni di rimpatrio forzato; la legge vigente in Tunisia in materia di immigrazione o emigrazione irregolare, i centri di detenzione amministrativa in Tunisia.