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Il Garante nazionale esprime forte apprezzamento per il progetto di telemedicina promosso dall’Ordine degli avvocati di Pisa

“In cima alle esigenze espresse dai detenuti nei reclami inviati al Garante nazionale ai sensi dell’art 35 dell’Ordinamento penitenziario ci sono quelle attinenti il proprio stato di salute.  Questo non stupisce, perché nonostante la buona volontà e professionalità del personale che opera negli istituti, il carcere raccoglie malattie e fa ammalare. In più, buona parte delle persone detenute viene da vissuti di disagio e di carenze anche educative. Un principio fondamentale, che si basa sulla nostra Costituzione, è che la pena non può consistere in nessun’altra limitazione che non sia quella della libertà della persona detenuta. Tutti gli altri diritti fondamentali devono essere salvaguardati dallo Stato che ha in custodia la persona, nel rispetto della sua dignità. E proprio un diritto primario come quello alla salute ancora oggi non viene garantito in modo adeguato in diversi dei nostri istituti, per una serie di motivi di ordine organizzativo e logistico. Per questo, voglio esprimere forte apprezzamento per il pionieristico progetto di telemedicina promosso, per la prima volta in Italia, dall’Ordine degli Avvocati di Pisa e dai suoi partners”. Lo afferma Emilia Rossi, componente del Collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, partecipando alla conferenza stampa di presentazione del progetto “Cuore di tutti” promossa dall’Ordine degli Avvocati di Pisa, dalla Fondazione Scuola Forense Alto Tirreno, dal Soroptimist International club e dalla Fondazione Monasterio. 

La registrazione video della conferenza stampa è visibile al seguente link: https://www.radioradicale.it/scheda/558779/presentazione-del-progetto-cuore-di-tutti