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Il Garante nazionale a Treviri come NPM italiano al meeting internazionale sul monitoraggio delle strutture per anziani

Il 12 e 13 marzo, nell’ambito del progetto congiunto dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa sull’istituzione del Forum degli NPM Europei, è stata organizzata la prima conferenza internazionale sul “Controllo delle elderly homes” cioè le strutture residenziali per anziani.
Hanno partecipato all’incontro esperti di vari Paesi, dai rappresentanti degli NPM (per l’Italia Alessandro Albano, responsabile delle relazioni internazionali del Garante Nazionale e Gilda Losito, responsabile dell’Unità che si occupa di salute e privazione della libertà), a quelli del Sottocomitato ONU per la prevenzione della tortura e dei maltrattamenti (SPT), del Comitato del Consiglio d’Europa per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani e degradanti (CPT), a una rappresentanza dell’NPMs Observatory, ad altri esperti del Consiglio d’Europa.
In base all’OPCAT – il Protocollo opzionale alla Convenzione ONU contro la tortura – infatti, il mandato degli NPM si estende anche al monitoraggio delle residenze per anziani. Sebbene queste ultime non siano per definizione luoghi di privazione della libertà come gli istituti penitenziari, possono configurarsi, a determinate condizioni, come luoghi nei quali le persone, pur accedendo in modo volontario, sono sottoposte a forme o modi di limitazione o anche di privazione della libertà. Può accadere, ad esempio, che possano essere applicati mezzi di contenzione (fasce protettive, corpetti, bende per polsi e caviglie, cinghie, bardature, lenzuola per legare parti del corpo, sedie geriatriche con piano d’appoggio fisso, reti e spondine per il letto, ecc.) alle persone anziane, a tutela della loro incolumità ma che contemporaneamente li privano della libertà di movimento e così via.
Due le sessioni della conferenza. La prima, dai contenuti teorici, ha riguardato vari temi. In primo luogo, l’uso dei mezzi di contenimento con un intervento della professoressa Berzlanovic che ha, tra l’altro, proiettato un tutorial relativo a situazioni di applicazione di mezzi di contenzione che possono mettere a rischio la vita della persona. La proiezione delle immagini mirava a mostrare i pericoli insiti nell’uso di tali strumenti, come il soffocamento o lo strangolamento provocati da un improprio utilizzo o da una inadeguata sorveglianza da parte del personale. Poi, si è fatto riferimento ai principali standard internazionali ricavabili dalla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti Umani e dai rapporti del CPT. Infine è stata illustrata l’esperienza comparativa degli NPM di Germania, Austria ed Estonia. La seconda sessione ha seguito un approccio più operativo e ha riguardato le modalità di conduzione delle interviste e dei colloqui con gli ospiti anziani durante le visite effettuate dagli NPM. Nell’ultima giornata la didattica ha previsto una interessante sessione interattiva condotta dal professor Klaushofer insieme ad attori professionisti che hanno coinvolto i partecipanti in un role-playing che simulava colloqui con pazienti di care homes. 
L’incontro è stato organizzato congiuntamente dal Consiglio d’Europa e dagli NPM della Germania e dell’Austria. L’evento si è tenuto in Renania-Palatinato, nella prestigiosa sede dell’Accademia di diritto europeo (la Europäische Rechtsakademie-ERA) di Treviri, cittadina universitaria tedesca ricca di storia romana, affacciata sulla Mosella e nota tra l’altro per aver dato i natali al filosofo Karl Marx.