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Video con Tso a persona in strada a Ravanusa (AG): profonda perplessità del Garante nazionale, che chiede a Sindaco e Autorità sanitarie tutta la documentazione sull’accaduto

Roma, 11 maggio 2020 - Il Garante nazionale delle persone private della libertà, in considerazione di notizie e filmati pubblicati riguardanti la sottoposizione a Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) del signor Dario Musso, avvenuta a Ravanusa in provincia di Agrigento, e della registrazione del suo successivo colloquio con i familiari, ha chiesto una relazione d’informazione al Sindaco della cittadina, Carmelo D’Angelo, formalmente responsabile per il provvedimento di Tso, e alle Autorità sanitarie, relativamente alle modalità di attuazione e al successivo sviluppo di tale trattamento.

Le immagini, infatti, delineano una situazione quantomeno irrituale, essendo stata la persona atterrata prona sull’asfalto dagli agenti intervenuti, poi ammanettata e sedata in loco con una iniezione farmacologica.

Nel ricordare il proprio ruolo di Autorità di garanzia in tutti i casi in cui la libertà personale è privata, qualunque ne possa essere la causa, il Garante nazionale ha chiesto informazioni circa le persone che hanno operato (il Corpo di appartenenza degli agenti e l’Azienda sanitaria da cui gli operatori sanitari dipendono) e di conoscere gli elementi che hanno indotto all’avvio della procedura; gli estremi della convalida del provvedimento di Tso da parte del Giudice tutelare; i tempi intercorsi tra la disposizione del Tso stesso e la sua convalida; la durata del trattamento.

Anche quanto appreso dalla registrazione della comunicazione del signor Musso con i propri congiunti ha richiesto un chiarimento, questa volta indirizzato all’Autorità sanitaria. Deve, infatti, essere fatta chiarezza circa l’impiego della contenzione meccanica, le terapie in essere e le condizioni attuali della persona.

Nel testo delle lettere inviate, il Garante nazionale nota che è la trasparenza di tutte le singole fasi decisionali e attuative di tali operazioni a garantire tutti coloro che intervengono, rispetto a ipotesi di trattamenti contrari alla dignità e all’integrità della persona. E, se del caso, a rendere possibile sanzionare coloro che agiscono in modo non lecito, al fine di tutelare la stragrande maggioranza degli altri che mantengono professionalità e correttezza anche in questi frangenti.

Attende, quindi, un rapido riscontro delle proprie richieste da parte delle Autorità a cui ha inviato le lettere.