bollettino 24

IL GARANTE NAZIONALE NEI GIORNI DELL’EMERGENZA COVID-19

16 aprile

La rete internazionale

Riprendiamo il filo delle interlocuzioni nell’ambito della rete internazionale, interrotto prima delle festività pasquali.

Il 9 aprile scorso, a testimonianza di come gli organismi internazionali continuino a tutti i livelli a svolgere le loro funzioni nel momento attuale di crisi, nell’ambito delle Nazioni Unite si è tenuto un briefing informale tra Consiglio dei diritti umani e l’Alto Commissario per i diritti umani Michelle Bachelet.

L’Alto Commissario ha rilasciato una lunga dichiarazione sottolineando come il Covid-19 rappresenti un «colossale test di leadership» che richiede un’azione coordinata, a tutti i livelli. Bachelet ha sottolineato l’importanza di proteggere i diritti economici e sociali, ma ha anche evidenziato l’inderogabilità del rispetto dei diritti civili e politici, con particolare attenzione a tutti i gruppi vulnerabili:  le persone private della libertà in luoghi di detenzione, ospitate nelle istituzioni psichiatriche o nelle residenze per persone con disabilità, le minoranze, i migranti, i rifugiati e gli internally displaced people, le persone che vivono nelle zone di conflitto, nonché le persone anziane, soprattutto quelle che vivono sole o in istituzioni.

Guide specifiche per queste aree sono state in parte pubblicate o sono in corso di pubblicazione. In particolare, Bachelet rimanda alla guida delle Nazioni Unite sulle persone private della libertà nelle strutture di detenzione, il cui numero dovrebbe essere ridotto, per evitare una diffusione esplosiva del virus in ambienti chiusi e sovraffollati.

Bachelet ha anche ricordato come molti migranti sono ad alto rischio di contagio date le loro condizioni di vita e il ridotto accesso ai servizi sanitari. In questo quadro ha sottolineato positivamente a decisione del Portogallo di accordare pieni diritti di cittadinanza a tutti i migranti affinché potessero avere accesso al sistema sanitario.

Link alla guida:

http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0019/434026/Preparedness-prevention-and-control-of-COVID-19-in-prisons.pdf?ua=1

link allo statement del 9 aprile 2020 dell’Alto Commissario Onu per i diritti umani:

https://www.ohchr.org/EN/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=25785&LangID=E

Il Sottocomitato Onu per la prevenzione della tortura (Spt), attraverso i Meccanismi nazionali di prevenzione (Npm) sta raccogliendo informazioni sulle modalità con cui è stata affrontata la crisi da Covid-19 nei diversi Stati, anche al fine di ricomporre le differenti strategie messe in atto dagli Npm nello svolgimento del proprio mandato. 

L’Ufficio del Garante nazionale sta assicurando la traduzione dei diversi documenti provenienti dagli organismi internazionali. Gli ultimi sono il Parere del Sottocomitato Onu per la prevenzione della tortura (Spt) rivolto al Meccanismo nazionale di prevenzione (Npm) del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord sulla quarantena obbligatoria per Coronavirus, adottato durante la 40a sessione (dal 10 al 14 febbraio 2020); lo statement del 25 marzo 2020 dell’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni unite Bachelet e la dichiarazione del 26 marzo 2020 della Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovi.

La rete territoriale

È di oggi la notizia della nomina di Giuseppe Fanfani a Garante dei diritti dei detenuti della Toscana. È stato nominato dal Consiglio regionale a maggioranza, dopo una vacatio di quasi tre mesi, trascorsi nel difficile contesto dell’emergenza Covid-19. Il Garante nazionale saluta con favore la nomina, certo che il nuovo Garante sarà in grado di interpretare al meglio le necessità del momento e di riprendere l’eredità del suo predecessore Franco Corleone, al quale va il nostro saluto e l’apprezzamento per il lavoro sempre svolto nell’ambito della detenzione penale e della tutela dei diritti delle persone private della libertà.

Le Residenze per le misure di sicurezza (Rems)

Riguardo alla situazione dell’emergenza Covid-19 nelle Rems, nei giorni scorsi era stata segnalata la presenza nella struttura “Anton Martin” di San Maurizio Canavese in Piemonte di due pazienti positivi al virus, trasferiti subito in ospedale. Uno di essi è deceduto.

Altri quattro pazienti che presentavano sintomi febbrili erano stati sottoposti al tampone. Pur essendo ormai tutti sfebbrati, in attesa della risposta del test, restano in isolamento. È stata già effettuata la richiesta di sottoporre al tampone tutti i pazienti. La maggior parte del personale è stato sottoposto al tampone. Mancano per ora due operatori.

Istituti penitenziari

Le presenze nelle camere di pernottamento sono oggi 54.998.

Si mantiene stabile il numero delle positività, concentrato soprattutto in alcuni Istituti del Nord Italia. Non si registrano casi in dieci regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta) e nella Provincia autonoma di Bolzano.